Tarcisio Bertone (*), Crescenzio Sepe e Marco Simeon (*)

 
 

Al tgr l'eclissi
di Gambardella

 
 
 

Nel novembre del 2011 Carmine Gambardella, preside della facoltà di Architettura della Sun, la Seconda università di Napoli, era una stella di prima grandezza del tg regionale, una presenza abituale per i telespettatori della Campania, ma nell’arco di soli dodici mesi è diventato quasi un ...

 
 
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  Pigri
o furbi
 
 
 
 

Mamma mia, com’è difficile essere politicamente corretti. E a volte, più ci provi e peggio fai. Il 31 ottobre l’Ansa Napoli, in un lancio siglato da PIO (Alfonso Pirozzi), mette in rete questa notizia: ...

 
 
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Lo scandalo
del 70 per cento

 
 
 
 

“Il ricatto”: è chiaro e duro il titolo dell'incontro organizzato il 5 novembre dal coordinamento dei giornalisti precari napoletani, guidato da Luca Romano, e da un gruppo di free lance ...

 
 
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S. Petricciuolo  
 

Un posto
da casellante

 
 
 
 

Il Torino pareggia a Napoli nei minuti di recupero e l’assist vincente è di Salvatore Aronica. Così è il calcio, la palla gira. E girano anche ai titolisti dei tabelloni ...

 
 
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Visitatori 2012
   
  Steve Jobs, Antonio Sasso e Roberto Saviano  
 

stesse avvicinandosi e anticipava tutti con un tackle vigoroso ma pulito che manco Fabio Cannavaro. Come i carabinieri, nei secoli fedele. Al re fino al primo giugno ’46 e poi alla Repubblica dal 2 giugno. Ma solo le mucche non cambiano idea, perché semplicemente non ne hanno.
Ora questa statuina è un po’ come un’incoronazione, la certificazione di una vita vissuta da protagonista, anche se strategicamente di taglio basso. Chissà se l’artista che ha avuto l’idea è Marco Ferrigno, erede del grande Giuseppe, maestro presepiale di San Gregorio Armeno. A noi piace pensare di sì, piace pensare che dopo le miniature dei Grandi della

 

Terra, da Bill Clinton a Barack Obama passando per Madre Teresa di Calcutta, Steve Jobs, Roberto Saviano, la farfalla di Belen Rodriguez e Michela Vittoria Brambilla scosciata (c’è pure lei, controllate) ci sia il doveroso riconoscimento e il giusto posto per Antonio in questo pantheon del profano, che ripropone ogni anno la sua magia tra cassatine, insalata di rinforzo e pizze di baccalà in una battaglia titanica contro il colesterolo. Proprio lì, accanto a Benino addormentato, al cacciatore con la doppietta, al macellaio con la distesa di salsicce, al giovane pastorello Italo che munge una vacca fino all’ultima goccia .

 
 
  Pastori
 

Nell’immaginario comune rappresenta un indicatore dell’intelligenza, anche se Mario Melloni (Fortebraccio, lo ricordate) a proposito di molti personaggi usò la fulminante battuta: "una fronte inutilmente spaziosa". Ora questa statuetta del presepe 2012, realizzata per i 150 anni del Roma,  per essere somigliante, è somigliante. Tale e quale al vero. A cominciare proprio da quella fronte rimasta orfana di capelli fin da quando, giovanissimo, Antonio Sasso si aggirava sornione e felino tra i corridoi del Roma laurino e scrutava le mosse di tutti, fiutava l’aria, come un astuto apache, per capire quale carro vincente

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Al tgr l'eclissi
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Lo scandalo
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sul furto in casa Neri
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