Il 18 febbraio Antonello Perillo ha festeggiato otto anni al vertice della redazione giornalistica di Rai Napoli che conquistò scavalcando il vicario Procolo Mirabella e raccogliendo il testimone da Massimo Milone. Secondo le “Linee guida per la rotazione del personale”, varate dalla Rai nel luglio del 2019, in attuazione delle norme anticorruzione del 2012, del 2017 e del 2018, ...

Ancora una volta verifichiamo le lacune della redazione Ansa di Napoli, guidata da Angelo Cerulo, e in particolare della cronaca giudiziaria, che invece di pubblicare per prima le notizie ci arriva il giorno dopo, copiando i quotidiani in edicola (con il silenzio imbarazzante del direttore ...

sfogliare il Mattino. Il 20 febbraio nella pagina delle lettere al direttore viene pubblicata una email di Nicola Campoli che è molto critico sull’inefficienza dell’amministrazione comunale nell’affrontare la ristrutturazione e la riapertura della galleria Vittoria e conclude: “chi conosce tempi/modalità batta un colpo. Lo chiedo per piacere”.
Meno cortese la risposta del piemontese Monga che liquida con parole tranchant il lavoro del sindaco Luigi De Magistris: “per dirla in napoletano Palazzo San Giacomo è diventato il regno del

futtitenne”, un elegante giudizio politico che è il titolo della lettera.
Ma forse il suo colpo migliore va in pagina il 10 febbraio. C’è l’apertura del Primo Piano di pagina 7 con un servizio di Mariagiovanna Capone sulle reazioni dei dirigenti sindacali della scuola alla proposta di allungare il calendario fino al 30 giugno. Di fronte alle perplessità espresse sulla proposta di Mario Draghi la sintesi del titolo è puro qualunquismo : I soliti sindacati contrari a tutto / “No alla scuola fino al 30 giugno”. Siamo passati dalla bettola di “futtitenne” all’analisi politica da bar.

Continua lo scivolamento verso il centro destra dei quotidiani di Caltagirone a cominciare dall’ammiraglia Messaggero, già salviniano con il Conte I e via via sempre più attento anche a Giorgia Meloni. Le periferie dell’impero si allineano, in alcuni casi anche con entusiasmo come a Napoli dove il timone è affidato a Federico Monga, un direttore molto ossequente, anche perché memore della decapitazione riservata dall’editore nel giugno 2018 al suo predecessore, Alessandro Barbano.
Per averne conferma basta