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Giornalisti in lizza
alle elezioni campane
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IL 23 e 24 novembre centinaia di candidati sono in corsa per occupare le poltroncine del consiglio regionale della Campania e sei esponenti politici puntano a conquistare la presidenza della Regione: per il centro sinistra Roberto Fico sostenuto da otto liste; Edmondo Cirielli per il centro destra appoggiato da otto liste; gli indipendenti Giuliano Granato di ‘Campania popolare’, Nicola Campanile con ‘Per – per le persone e la comunità’, Carlo Arnese con ‘Forza del popolo’, Stefano Bandecchi in campo con ‘Dimensione Bandecchi’. Per le formazioni minori l’obiettivo è superare lo scoglio dello sbarramento al 2,5 per |
cento per ottenere qualche rappresentante.
Tra gli aspiranti consiglieri è presente una pattuglia di giornalisti. Iustitia pubblica le schede di cinque giornalisti professionisti.
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| Edmondo Cirielli e Roberto Fico |
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Carla Di Napoli è in campo per la lista di Campania popolare, che raggruppa le formazioni Potere al popolo, Rifondazione e Comunisti italiani, capitanata da Giuliano Granato, portavoce nazionale di Potere al popolo. “Campania popolare cercava due esponenti della società civile – spiega Carla Di Napoli – un uomo e una donna in sintonia con la loro linea politica. E hanno proposto la candidatura all’avvocato lavorista Giuseppe Marziale e a me”.
Settanta anni, natali napoletani con radici a Roggiano Gravina nel Cosentino, dopo il liceo scientifico e la laurea in Giurisprudenza alla Federico II nel 1981, Carla Di Napoli comincia la pratica legale nello studio di un penalista ma vuole fare la giornalista. Dopo i primi passi a Napolinotte e al Giornale di Napoli, nel 1985 inizia a collaborare al Mattino Mare; dal 1987 lavora come abusiva alla cronaca giudiziaria.
È giornalista professionista dal settembre del 1991 grazie a una richiesta di praticantato d’ufficio presentata, con l’assistenza dell’avvocato Franco Stellacci, e accolta dall’Ordine nazionale dopo che l’Ordine regionale, presieduto da Ermanno Corsi, respinge la sua pratica per allinearsi alle indicazioni del direttore del Mattino Pasquale Nonno deciso a non assumerla. Infatti l'articolo 1 arriva solo tre anni più tardi, il primo gennaio 1994, quando al vertice del giornale c’è Sergio Zavoli. Dopo aver lavorato al settore Italia, alla Campania, alla Grande Napoli e alla cronaca cittadina, dodici anni fa Di Napoli va in pensione.
Non è alla prima sfida per le Regionali Marco Esposito. Nel maggio del 2015 si candida alla presidenza con la lista civica meridionalista ‘MO!’ e raccoglie oltre 15mila voti. Nella tornata elettorale del 2025 è presente nella circoscrizione partenopea con la lista di Avs, Alleanza Verdi e |
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| Nicola Campanile e Giuliano Granato |
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Sinistra. Napoletano, sessantadue anni compiuti a luglio, professionista dal settembre 1993, Marco Esposito, una laurea in Scienze politiche, presenta una biografia ricca su |
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tre fronti: giornalista, politico, saggista con i fari puntati sul Sud. Nel 1984 firma il primo articolo per il mensile La Voce della Campania, poi scrive per Il Giornale di Napoli, segue una galoppata che lo porta a cofondare un periodico locale, il Denaro, a lavorare a Milano Finanza, dove svolgerà il praticantato, e alla Voce, il quotidiano dalla breve vita fondato da Indro Montanelli; poi collabora con il Messaggero, il Corriere della Sera e il settimanale il Mondo; nel giugno del ’97 è assunto a Repubblica. Tre anni dopo viene chiamato al Mattino dal direttore Paolo Gambescia che gli affida l’Economia.
Più volte componente del comitato di redazione, nel giugno del 2009 con Pietro Treccagnoli (la terza componente del cdr, Daniela De Crescenzo, non è presente) firma con l’azienda un accordo sullo stato di crisi che non viene sottoscritto dalla Fnsi e dall’Assostampa napoletana.
L’accordo al ministero del Lavoro, che rappresenta un punto di svolta nella storia del Mattino, prevede: il taglio di ventiquattro giornalisti, la chiusura della redazione di Roma, modifiche sostanziali su ‘corte’ (i giorni di riposo settimanali) e straordinari, l’abolizione dei due corrispondenti da Milano e da Reggio-Messina-Catania che copriva Calabria e Sicilia.
Della vasta produzione di libri ne citiamo alcuni: Federalismo
avvelenato con Gianni Pittella, Separiamoci e Vuoto a perdere.
Sul versante politico Esposito esordisce nel dicembre del 2009 quando si mette in aspettativa e viene nominato responsabile per il Mezzogiorno dell’Italia dei Valori guidata da Antonio Di Pietro. Due anni più tardi diventa assessore alla Attività produttive della giunta capitanata dal sindaco Luigi De Magistris, incarico che manterrà fino al maggio del |
2013. Il mese successivo viene eletto segretario dell’Unione Mediterranea, movimento politico per il riscatto del Mezzogiorno, incarico che manterrà per due anni. Poi |
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| Giuseppe Marziale e Franco Stellacci |
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l’avventura di ‘MO!’. Nell’aprile scorso Esposito si dimette dal Mattino.
È invece alla prima esperienza elettorale Enzo Ragone, candidato nella circoscrizione di Salerno per Avs, l’Alleanza Verdi e Sinistra. “Ho sempre fatto politica fuori dalle istituzioni. Anche in questi anni sono impegnato in campagne ambientaliste e credo che per questo motivo i dirigenti di Avs mi hanno chiesto di candidarmi come indipendente”.
Salernitano, settanta anni da compiere il prossimo gennaio, maturità scientifica al Leonardo da Vinci e laurea con 110 e lode a Scienze Politiche, Ragone fa le prime esperienze al settimanale la Gazzetta di Salerno guidata da Antonio Bottiglieri per poi passare a Telecolore, l’emittente diretta da Filiberto Menna, dove rimane nove anni. A Napoli comincia a collaborare con la Rai, prima la radio e poi la tv; al Tg3, diretto da Sandro Curzi arriva il primo contratto a termine, ne seguiranno diversi. Per il settimanale della testata, Voltapagina, viene spesso inviato all’estero e le trasferte continueranno anche con le rubriche EstOvest, Levante, Mediterraneo.
Passano gli anni ma l’assunzione non arriva. Difeso dall’avvocato Domenico D’Amati fa causa alla Rai e nel 1999 la vince. Chiede una sede regionale e viene spedito a Campobasso dove gli riconoscono la qualifica di inviato e continua a conciliare il lavoro di cronaca locale con le spedizioni all’estero. Il trasferimento a Napoli arriva nel 2013. Due anni più tardi ottiene di lavorare come ‘redattore residente’ con sede |
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| Luigi De Magistris e Gianni Pittella |
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Salerno. Il 4 gennaio del 2023 arriva la pensione.
Ragone è anche scrittore. Al suo attivo quattro libri di poesie, l’ultimo uscito di recente, e insieme a Furio Colombo la pubblicazione di un |
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saggio edito da Tullio Pironti intitolato ‘Intervista sulla televisione”, con la prefazione di Umberto Eco.
Gennaro Sangiuliano ha deciso che è giunto il momento di aggiornare la famosa frase di Luigi Barzini junior “fare il giornalista è meglio che lavorare”. Con la sua esperienza è convinto che “fare il politico è molto meglio che fare il giornalista”.
Questo spiega perché ha deciso di tornare in campo partendo dalla ‘serie B’ (le elezioni regionali in Campania) dopo soltanto tredici mesi di panchina, dal 6 settembre 2024 quando si è dimesso da ministro della Cultura perché travolto dalla relazione con Maria Rosaria Boccia all’ottobre scorso quando è stata ufficializzata la sua candidatura come capolista a Napoli per Fratelli d’Italia.
Poche note biografiche per un ex ministro. Napoletano, sessantatré anni, maturità al liceo classico Pansini al Vomero e laurea in Giurisprudenza alla Federico II. Sin da giovane fa politica con il Movimento sociale guidato da Giorgio Almirante: prima milita nel Fuan, Fronte universitario d’azione nazionale, e poi è consigliere circoscrizionale a Soccavo dal 1983 al 1987. Scrive qualche articolo per il Secolo d’Italia e lavora all’emittente locale Canale 8 controllata dalla triade Francesco De Lorenzo (Pli), Giulio Di Donato (Psi) e Paolo Cirino Pomicino (dc). Nell’ottobre del 1996 Giuseppe Tatarella, uno dei big di Alleanza nazionale, il partito nato dalle ceneri del Movimento sociale, e il suo scudiero Italo Bocchino riportano in edicola il Roma. Il primo direttore Vincenzo Palmesano dura pochi mesi e il timone del quotidiano viene affidato a Sangiuliano che lo manterrà fino al 2001 quando viene candidato alle elezioni politiche da Forza Italia, guidata a Napoli dal suo compagno di liceo Antonio Martusciello. Verrà battuto dal candidato dei Ds, l’avvocato Vincenzo Siniscalchi, ma non è una sconfitta inutile perché due anni dopo Forza Italia lo farà assumere in Rai con la qualifica |
di inviato.
Assegnato alla sede di Napoli viene accolto dalla redazione con la proclamazione di alcune giornate di sciopero. Sarà però l’unico intoppo del suo cammino in Rai: lavorerà alla |
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| Luigi Barzini Junior e Domenico D’Amati |
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Tgr, al Tg1 fino a diventarne vice direttore e nell’ottobre del 2018 viene nominato direttore del Tg2 incarico mantenuto fino all’ottobre del 2022 quando Giorgia Meloni lo chiama a far parte del suo governo come ministro della Cultura.
Sangiuliano ha scritto anche molti libri, soprattutto biografie: Prezzolini, Lenin, Putin, Trump, Reagan, Hillary Clinton, Xi Jinping. Di frequente negli anni è stato bersagliato dai giornali per le sue gaffe e i suoi scivoloni come quando, in un dibattito con lo storico Luciano Canfora, confuse Giovanni Giolitti con Francesco Saverio Nitti.
Coraggiosa la scelta di Carlo Verna che corre come capolista nella circoscrizione di Napoli per la lista ‘Per – per le persone e le comunità’ presentata dal cattolico Nicola Campanile, ex sindaco di Villaricca . È una scelta coraggiosa perché decidendo di schierarsi "né con il centro sinistra né con il centrodestra" dovrà andare a conquistarsi uno per uno i voti per raggiungere il quorum del 2,5 per cento.
Napoletano, sessantasette anni, liceo classico al Genovesi e laurea in giurisprudenza alla Federico II, Verna nel 1981 vince una borsa di studio alla Rai dove sarà assunto nel 1986 grazie a una causa di lavoro. Nella redazione di via Marconi sono due i suoi campi d’azione: da un lato il calcio e il nuoto, dall’altro l’Usigrai, il sindacato dei giornalisti della azienda di viale Mazzini.
Il suo recinto professionale quasi esclusivo (e la sua passione), ha scritto Iustitia, è stato lo sport. Basta leggere l’autobiografia pubblicata nel 2017 nella quale elenca in maniera minuziosa le sue partecipazioni a olimpiadi, mondiali ed europei.
Sul versante sindacale è per tre volte membro del cdr di Fuorigrotta.
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| Antonio Martusciello e Vincenzo Morgante |
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Nell’ottobre del 2006 al congresso di Montesilvano viene eletto segretario dell’Usigrai, incarico confermato al congresso di Salsomaggiore. Nel novembre del 2012 termina il suo
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mandato Usigrai e inizia a ragionare sul futuro e nel giro di un anno mette a segno un formidabile colpo professionale: il 19 dicembre 2013 Vincenzo Morgante, direttore della Tgr, la Testata giornalistica regionale, annuncia la promozione di Verna a vice direttore con la delega alle redazioni del Sud. Intanto è attivo anche sul fronte dell’Ordine nazionale dei giornalisti di cui è consigliere dal 2007 e nell’ottobre del 2017 viene eletto presidente. Alla scadenza del mandato si ricandida ma il primo dicembre 2021 è battuto dal fiorentino Carlo Bartoli che raccoglie 34 voti contro le 22 del presidente uscente. Dopo trentotto anni in Rai, nell’aprile del 2024 Carlo Verna è in pensione. |
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