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Parla, per introdurre, il procuratore Giovanni Melillo, vero dominus dell'informazione giudiziaria, una sorta di Alberto Sordi - marchese del Grillo, parla il procuratore aggiunto Rosa Volpe, che a sua volta passa la parola ai pm Giuseppe Ferrigno e Sergio Cimmarotta. Parla il capo della Squadra mobile di Napoli, Alfredo Fabbrocini e finalmente, ma per dire poche parole, la dirigente del commissariato Portici – Ercolano, che ha indagato e condotto l’operazione, Amalia Sorrentino.
Quaranta minuti di interventi, con elogi e riconoscimenti reciproci, con riferimenti, certo, all’operazione, ma senza le informazioni di base, essenziali per un cronista: chi sono gli arrestati? Di quali reati debbono rispondere?
Stremati, i giornalisti collegati, sei o sette, di agenzie e quotidiani locali (problematico per le Tv la ripresa |
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di una multiconferenza) provano a fare qualche domanda. L’ordinanza – replica il procuratore aggiunto Volpe – è disponibile con le solite modalità, cioè pagando.
Non c’ è comunicato stampa. Chi, tra i tanti interventi e le tante parole, cerca di ricostruire le famose cinque W del giornalismo prova a rivolgersi all’ ufficio stampa della Questura. Ma un comunicato arriverà?
“Dell’operazione non sappiamo niente”, dice sconsolato uno degli addetti. Infatti, non ci sarà nessun comunicato come in altre occasioni. Peggio per chi si è perso la video conference call ed ha voluto saltare introduzione ed interventi illustrativi. In cambio c’è un video girato da operatori della Polizia: auto di servizio parcheggiate, un poliziotto ripreso di spalle in un corridoio, con il logo ‘Polizia di Stato’. |
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