Alessandra Chello e Titta Fiore  
  Uscite dal Mattino
Titta Fiore e Chello
 
 
 

Dal primo gennaio hanno lasciato via Chiatamone Titta Fiore e Alessandra Chello. La prima, napoletana, sessantatré anni, al Mattino da trentacinque , da decenni responsabile degli spettacoli e poi anche della cultura, va in pensione e continuerà a collaborare. La guida del settore è stata affidata a Federico Vacalebre con Alessandra Pacelli vice...

 
 
[All'interno] [Documenti]
 
 

De Giovanni
al 22 febbraio

 
 
 
 

Si è chiusa con un rinvio al 22 febbraio la prima udienza del processo avviato da Pietro Valente, patron della casa editrice di Villaricca CentoAutori, per violazione del copyright nei confronti dello ...

 
 
  [All'interno]
 
 

Il genio è
intuizione

 
 
 
 

Il genio è intuizione, è prontezza. E se aggiungete sapienza nel governare la lingua avrete Tommaso D'Angelo, direttore de ‘le Cronache’, ...

 
 
  [All'interno]
 
 

Al matrimonio
canta Boccelli

 
 
 
 

Ve lo diciamo subito. Ci sono i matrimoni. E ci sono i Matrimoni. A Napoli il 5 gennaio c'è stato il Matrimonio: e non si è stati lì a guardare la lira, a tirare sul buffet e sul rinfresco, a risparmiare ...

 
 
[All'interno] [Documenti]
 
 

Nomi, Di Fiore
vs De Crescenzo

 
 
 
 

Quando la mano destra non sa quel che sta facendo la sinistra: miglior proverbio non potrebbe applicarsi per i redattori che gestiscono le pagine Primo Piano del Mattino. Per un esempio concreto vedere cosa sono stati capaci di combinare ...

 
 
  [All'interno]
 
 
Visitatori 2018
   
  Marco Antonio e Marco Giunio Bruto  
 

politiche preelettorali di Beppe Grillo e Luigi Di Maio, ma di fatto a Bruto Paolo Macry, storico, politologo ed ex firma prestigiosa di vico San Nicola alla Dogana emigrato nelle stanze panoramiche di via Chiatamone.
Marco Antonio dapprima blandisce il transfuga (“il mio amico Paolo Macry si è chiesto sul Mattino, a proposito auguri per la sua nuova avventura professionale”) ma subito dopo aggiusta doverosamente il tiro contro il giornale concorrente, accusato di essere troppo “indulgente nei confronti dei difetti meridionali, in ossequio ad una certa cultura che alligna sulle colonne della nuova

 

casa editoriale” di Macry.
E il finale lo dedica
direttamente allo storico: “invece che andar per stelle (caro Paolo, ndr), stavolta più che mai compito di intellettuali ed élite dovrebbe essere quello di avvertire i meridionali dei rischi di una nuova stagione di sperperi, che poi diventano automaticamente anche corruzione e malaffare”.
Come carico da novanta per il benvenuto a Macry al Chiatamone non è davvero niente male. Per adesso siamo al fioretto, e chissà che non ci tocchi ammirare in futuro un duello con le sciabole. Una tragedia, altroché.
Ad ogni buon conto Bruto ha lucidato il pugnale

 
 
  Antonio e Bruto
 

“Io vengo a seppellire Cesare, non a lodarlo”. E mentre Bruto ripulisce il pugnale ancora insanguinato, Marco Antonio declama con parole accorate l'orazione funebre per il condottiero tanto amato ma anche "tanto ambizioso, lo dice Bruto che è uomo d'onore".
Una tragedia, aveva ragione William Shakespeare, in cui si manifesta ai massimi livelli il principio partenopeo del ‘ciaccare e medicare’. Un principio che viene ripreso e nobilitato il 7 gennaio sul Corrmezz da Marco Antonio Polito in un editoriale in prima pagina dedicato formalmente alle strategie

Sommario
Notizie

Uscite dal Mattino
Titta Fiore e Chello

De Giovanni
al 22 febbraio

Tam tam
Antonio e Bruto
Lettere

Agi: "non sono
stata informata"

Il genio è
intuizione

Nomi, Di Fiore
vs De Crescenzo

Al matrimonio
canta Boccelli

Documenti

L'organico Mattino
è ridotto a 55 unità

La stilettata
del Cormezz

Sposalizio 'reale',
la nota del mattino.it

 
 
LEGGI - GLI - ULTIMI - NUMERI - PUBBLICATI
 
n. 2 (22 gennaio 2018) n. 1 (8-15 gennaio 2018) n. 46 (22-29 dicembre 2017)