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Cassazione”, come si dice da queste parti. E proprio da queste parti è venuto qualche domenica fa (dopo la morte per assideramento di un senzatetto nella Galleria Umberto) e ne ha scritto sul Corriere del Mezzogiorno in un editoriale che, giusto per non dare adito a equivoci, si intitola: “Miserrimi e accattoni”. Con chi ce l’ha? Non con “i neri, che solitamente non danno fastidio. Sono puliti e dignitosi. Ripugnano invece quelli che pervengono alla minaccia e alla rapina, dopo preghiere immonde e striscianti con l’esibizione di bambini ammalati”. È il diario di una domenica pomeriggio trascorsa a piazza Garibaldi, dove “tra stracci, scarpe, stracci e ancora stracci è un suk, |
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nulla può attribuirsi di umano a venditori e acquirenti, in una bolgia dei miserrimi”. Ma come fa la “cosiddetta amministrazione di De Magistris & c. a tollerare l’accattonaggio sui mezzi, sulle funicolari, in metropolitana? Pregassero (secondo noi più corretto preghino) i napoletani, pregassero perchè san Gennaro distolga la sua ira dal loro capo e la rivolga verso un più grave suk, quello del sindaco De Magistris”.
Isotta racconta queste sensazioni e il proprio turbamento“ al mio carissimo amico Antonio Bassolino” il quale però, nella confusione dei preparativi di Isotta in partenza per tornare a Milano, dimentica di dirgli di essere stato, dal 1993 al 2000, sindaco di questo suk. |
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