ARCHIVIO ULTIME NOTIZIE

 
Ultime notizie 23 aprile 2024, ore 20
Dal 4 maggio Napoletano
è il direttore del Mattino
 

Il 4 maggio il direttore del Mattino Francesco De Core non viene sfrattato ma retrocesso. L’editore Caltagirone ha deciso che deve lasciare stanza e poltrona al nuovo direttore che è una vecchia conoscenza del Mattino e un pupillo dell’editore: Roberto Napoletano.
Natali spezzini ma salde radici in provincia di Napoli, sessantatré anni da compiere a

 

2004) e poi come direttore (febbraio 2006) del Messaggero, l’ammiraglia del gruppo. Poi nel marzo del 2011 il salto al vertice del Sole 24 Ore dove rimane sei anni quando viene stoppato da una indagine della procura di Milano sulla diffusione taroccata del giornale. In primo grado viene condannato a due anni e sei mesi ma la corte d’appello capovolge la sentenza e lo

 
Roberto Napoletano  
   

maggio, dopo venti anni al Mattino Napoletano viene scelto da Caltagirone prima come condirettore (settembre

 

assolve “per non aver commesso il fatto”.
Il purgatorio del processo lo ha trascorso dirigendo dalla primavera del 2019 il

 


Quotidiano del Sud
, dei fratelli Dodaro.
Ora il ritorno al Mattino.


 
Ultime notizie 9 aprile 2024, ore 20
Dal primo maggio Barbano
è direttore del Messaggero
 

Dopo un esilio durato cinque anni e undici mesi Alessandro Barbano, nato a Lecce nel 1961, torna a far parte del Gruppo Caltagirone e rientra dalla porta principale: dal primo maggio sarà il direttore del Messaggero, l’ammiraglia del Gruppo,

 

dall’editore, e rilanciata dall’agenzia Ansa, fa sapere anche che Martinelli, nato nell’aprile del 1962, “prossimamente andrà in pensione”.
Un mese fa Iustitia ha scritto che leggendo il fondo di esordio alla guida del Riformista

 
Alessandro Barbano  
   

e va a occupare la poltrona liberata da Massimo Martinelli. La nota diffusa

 

pubblicato il 12 marzosi percepisce che Barbano è oggi un uomo contento”.

 

Con il ritorno a via del Tritone siamo sicuri che ora è un uomo contentissimo.


 
Ultime notizie 1 dicembre 2022, ore 19
Annullate le elezioni
dell’Ordine campano
 

Il 30 novembre la VII sezione civile del tribunale di Napoli, presieduta dal giudice Gian Piero Scoppa, ha annullato le elezioni dell’Ordine dei giornalisti della Campania tenute il 24 ottobre 2021.

 

stato impedito di votare. Tra i promotori del ricorso i quattro giornalisti (Bruno Buonanno, Nico Pirozzi, Mario Simeone, Pier Antonio Toma) che avevano presentato una denuncia già al seggio

 
Bruno Buonanno e Mario Simeone  
   

Con il provvedimento i magistrati hanno accolto il ricorso presentato da 27 tra professionisti e pubblicisti, assistiti dal sindacato campano giornalisti, a cui era

 

elettorale. Tra i firmatari anche gli allora parlamentari Gigi Casciello e Sandro Ruotolo. Il 16 novembre il ricorso è stato presentato all’Ordine nazionale che l’ha

 

respinto e poi c'è stato il successivo passaggio vincente alla giustizia ordinaria.


 
Ultime notizie 16 maggio 2022, ore 17,30
Dal 2 giugno De Core
direttore del Mattino
 

Dal due giugno Francesco De Core, attualmente vice direttore del Corriere dello Sport, sarà il nuovo direttore del Mattino: lo ha comunicato l’editore Francesco Gaetano Caltagirone.
Natali casertani, cinquantasette anni da compiere l’undici giugno, professionista dal 1993, maturità classica al liceo Giannone e studi interrotti di Scienze politiche alla Federico II, De Core ha esordito collaborando con Giornale di Napoli, Corriere dello Sport, Canale 10 e Mattino di Caserta. Nel ’90 lavora al Roma prima come abusivo allo sport con Ottorino Gurgo direttore e poi praticante agli interni

 

con la direzione di Domenico Menniti. Con la chiusura del Roma passa al quotidiano l’Informazione cui seguono alcune sostituzioni al Gr1 fino al giugno del ’97 quando è nella squadra di Marco Demarco che dà vita al Corriere del Mezzogiorno.
Nel giugno del 2003 viene assunto come capo servizio al Mattino da Mario Orfeo. Tre anni dopo è vice redattore capo e nel 2008 redattore capo. Nel 2016, con Antonello Velardi eletto sindaco di Marcianise, diventa il numero uno dell’ufficio centrale con la promessa di una vice direzione che non arriva. Nell’aprile del 2019 decide perciò di seguire Alessandro

 
Francesco De Core  

Barbano al Corriere dello Sport come capo redattore per diventare poi vice direttore.
De Core è anche autore di numerosi libri, alcuni dedicati allo scrittore Ignazio Silone.
Con la nomina a direttore del Mattino riprenderà a pendolare perché ha la madre a Caserta e la moglie e il figlio a Roma.

 

 
Ultime notizie 5 maggio 2022, ore 11,15
Monga lascia Il Mattino, è
vice direttore della Stampa
 

Dopo dodici anni Federico Monga lascia il Mattino per tornare a Torino, alla vice direzione della Stampa. L’ha comunicato alle 20,30 del 4 maggio al comitato di redazione, all’ufficio centrale e ai capi dei settori, aggiungendo che non conosce ancora i tempi dell’operazione.
Monga è arrivato dalla Stampa l’otto luglio del 2010 assunto con i gradi di vice direttore, come prima scelta dell’allora direttore Virman Cusenza dopo la chiusura dello stato di crisi del 2009, mentre ora va via il giorno dopo avere firmato un nuovo stato di crisi.

 

Il primo giugno del 2018 diventa direttore dopo l’improvviso licenziamento in tronco di Alessandro Barbano deciso dell’editore Francesco Gaetano Caltagirone.
Alla Stampa troverà un vertice affollato: con il direttore Massimo Giannini ci sono il vicario Andrea Malaguti e i vice Flavio Corazza, Annalisa Cuzzocrea, Massimo Righi e Marco Zatterin.
Sul successore di Monga non ci sono ancora notizie. Al Messaggero, che è il serbatoio a cui ha già attinto Caltagirone (Cusenza e Barbano), danno in corsa quattro nomi: i vice direttori Guido Boffo e

 
Federico Monga  
Alvaro Moretti, Barbara Jerkov, a lungo responsabile del Politico del Messaggero e ora capo di All news, il settore che coordina il cartaceo e il web, e il direttore del free press Leggo Davide Desario.  

 
  9 febbraio 2022
Iustitia.it ha compiuto 22 anni
 

Il 5 febbraio il settimanale Iustitia.it ha compiuto ventidue anni e vogliamo segnalare il 'compleanno' ai nostri lettori.
Il giornale è stato fondato come mensile cartaceo nel 1993 dal movimento politico La Rete, allora guidato a livello nazionale da Leoluca Orlando mentre il referente a Napoli era Giuseppe Gambale, direttore del giornale che è stato pubblicato per alcuni anni.
Nel 1999 Nello Cozzolino ha rilevato la testata dalla Rete, ne è diventato editore e direttore e ha registrato il dominio.
In quegli anni non erano molti i siti che si occupavano di media e comunicazione.

 

Basta ricordare alcuni giornali che per gli argomenti trattati presentano punti di contatto con Iustitia ma hanno autorevolezza, diffusione e dimensioni di altro livello: Dagospia, il sito fondato e diretto da Roberto D’Agostino, nasce il 22 maggio del 2000; nelle stesse settimane vede la luce il Barbiere della sera, per anni voce molto seguita dagli operatori dell’informazione.
Chiudiamo con i dati delle uscite. In ventidue anni sono stati pubblicati 942 numeri di Iustitia, con una media di quarantacinque all’anno, e ci sono stati cinquanta lanci di 'Ultime notizie'.

  [Tutti i 942 numeri pubblicati]   [Le 50 Ultme notizie]
 
5 febbraio 2000. Il primo numero di Iustitia.it  

 
Ultime notizie 28 ottobre 2021, ore 13,15
Sentenza storica
sui preti pedofili
 

Nella mattinata del 28 ottobre il giudice Ulisse Forziati della decima sezione civile del tribunale di Napoli ha depositato la sentenza sul risarcimento danni in favore di Arturo Borrelli, per anni vittima delle violenze sessuali del sacerdote Silverio Mura, suo insegnante di religione alla scuola media Borsi che frequentava

 

a Ponticelli, quartiere della zona orientale di Napoli.
Il giudice ha condannato il sacerdote e il ministero dell’Istruzione, perché l’adescamento è avvenuto all’interno della scuola, a risarcire la vittima, assistita dall’avvocato Carlo Grezio, con una somma di 320mila euro.

 
Carlo Grezio  

 
Ultime notizie 13 novembre 2020, ore 17
Velardi licenziato
per ‘giusta causa’
 

Va avanti con le pulizie d’autunno l’editore Francesco Gaetano Caltagirone: il 29 ottobre ha licenziato per ‘giusta causa’ Massimo Caputi, capo dello sport del Messaggero; il 13 novembre ha tagliato il

 

ha convocato il comitato di redazione (Maria Chiara Aulisio, Gerardo Ausiello, Paolo Mainiero e, per le sedi distaccate, Petronilla Carillo) per comunicare il licenziamento per ‘giusta causa’ di

 
Antonello Velardi  
   

numero due del Mattino e sindaco di Marcianise Antonello Velardi.
Nella prima mattinata del 13 il capo del personale del Mattino Giovanni Santorelli

 

Velardi con decorrenza immediata.
Alle 12 durante la riunione di redazione il direttore Federico Monga ha dato la notizia ai capi servizio, precisando che i

 

fatti contestati non riguardano questioni organizzative e quindi non sono di sua competenza. Per le 17 il cdr ha convocato un’assemblea di redazione.


 
Ultime notizie 24 luglio 2019, ore 12,15
Al Mattino di Salerno
licenziata Rosalba Baldi
 

Nel pomeriggio del 23 luglio il capo del personale del Mattino Giovanni Santorelli e il suo braccio destro Cristiana Foli sono andati alla sede di Salerno del giornale per consegnare alla redattrice Rosalba

 

direzione provinciale del lavoro. In caso di mancato accordo parte il licenziamento.
Come si è arrivati alla clamorosa rottura? Salernitana, cinquantasei anni, da venticinque professionista e da oltre trenta

 
Rosalba Baldi  
   

Baldi una lettera che avvia la procedura di licenziamento. Dopo aver provato a non accettare la consegna ed essersi consultata con il suo legale, la giornalista ha preso la lettera e lasciato la redazione.
La procedura prevede infatti la sospensione retributiva per venti giorni con il divieto di frequentare gli uffici del giornale; subito dopo viene effettuato il tentativo di conciliazione obbligatoria davanti alla

 

al Mattino, Rosalba Baldi vive da molto tempo una situazione personale problematica che l’ha portata a essere assente per lunghi periodi presentando una serie di certificati medici. Per questo motivo l’azienda ha disposto più volte visite di controllo per verificarne l’abilità al lavoro e la Asl ne ha sempre confermato “l’abilità”. A metà giugno è arrivata dalla Asl una risposta diversa: l’abilità c’è, purché in

 

ambiente protetto e senza interazione con i colleghi. Richieste difficili da rispettare per chi svolge un lavoro giornalistico.
Ora, se si vuole evitare di affidare ogni decisione alla magistratura del lavoro, la società e la giornalista hanno davanti una sola strada, peraltro stretta e complicata: trovare, d’intesa con l’Inpgi, l’istituto di previdenza dei giornalisti, una soluzione che tuteli entrambe le parti.


 
Ultime notizie 20 giugno 2018, ore 10,30
I Caltagirone vendono
il palazzo del Mattino
 

Il 20 e il 21 giugno il Mattino non sarà in edicola per uno sciopero proclamato dai redattori. Ma quali sono i motivi dello sciopero? Alle 19,30 del 19 giugno un giornalista dell’ufficio centrale scopre che

 

Garzilli e il responsabile del personale Giovanni Santorelli, allineati alla linea arrogante e ‘violenta’ degli editori Francesco Gaetano e Azzurra Caltagirone, hanno negato la sala Siani

 
Via Chiatamone 65, dal 1962 sede del Mattino  
   

il giorno dopo verrà pubblicata una mezza pagina della Gabetti con l’annuncio della vendita del palazzo di via Chiatamone 65 che dal primo maggio del 1962 ospita il giornale. Viene convocata un’assemblea che nel giro di un quarto d’ora, il tempo necessario per collegarsi con le sedi distaccate, decide all’unanimità lo sciopero.
Da segnalare che l’inserzione della Gabetti è stata pubblicata il 20 giugno dal Messaggero e che i dirigenti amministrativi, il pensionato sempre in piedi Massimo

 

per l’assemblea dei giornalisti che si sono riuniti nell’ex tipografia ormai vuota.
Un’ultima considerazione. I Caltagirone stanno smontando pezzo su pezzo “il più diffuso e autorevole quotidiano del Mezzogiorno” in tempi accelerati e con modalità da paese coloniale. E intorno c’è un “silenzio tombale”, come hanno denunciato gli editorialisti del Mattino De Giovanni, Macry e Masullo. Persino i due galli della politica campana, Vincenzo De Luca e Luigi De Magistris, che

 


quotidianamente intervengono su tutto, su questo fronte tacciono. Disinteresse? Timore di toccare un boss dell’economia nazionale? Non si sa.
Per completezza di informazione va detto che il sindaco di Napoli per il Mattino ha fatto qualcosa. Nella mattinata del 19 giugno, accompagnato dal capo di gabinetto Attilio Auricchio, è andato a via Chiatamone in visita di cortesia per salutare il neo direttore Federico Monga.


 
Ultime notizie 1 giugno 2018, ore 14
Licenziato Barbano,
Monga è il direttore
 

Clamoroso al Mattino, con l’editore Francesco Gaetano Caltagirone che veste i panni di Aurelio De Laurentiis: il primo giugno licenzia Alessandro Barbano e affida la direzione a Federico

 

ufficiose. Possiamo soltanto azzardare qualche ipotesi. Modi cortesi ma scelte spesso aspre, a via Chiatamone Barbano si è impegnato a fondo, con iniziative, editorialisti e inchieste, per dare una

 
Alessandro Barbano e Federico Monga  
   

Monga, torinese, quarantasei anni, arrivato dalla Stampa a Napoli per assumere l’otto luglio del 2010 l’incarico di vice direttore. Monga viene dal nord, Barbano ha radici al sud, per la precisione a Lecce dove nasce nel luglio del 1961 e arriva alla direzione del Mattino il 17 dicembre del 2012.
Perché l’esonero improvviso? Al momento non ci sono versioni, né ufficiali né

 

identità e una qualità riconoscibile a un quotidiano in crisi, con un forte calo di copie, come tutti del resto. L’idea di un giornale di fascia alta con un ruolo nazionale richiedeva investimenti e non tagli; non poteva quindi non entrare in rotta di collisione con il progetto dell’editore di ridimensionare sempre di più il Mattino per farne un giornalino da 25mila copie e 50 redattori. E negli ultimi mesi sono

 


arrivate scelte che hanno reso le distanze incolmabili: accanto alla progressiva riduzione di organico, ad aprile è stato ufficializzato il trasferimento alla torre Francesco al centro direzionale e il 29 maggio è partita la nuova grafica, con intere pagine trasmesse da Roma a Napoli, che sta trasformando il Mattino in una copia minore del Messaggero.


 
Ultime notizie 12 maggio 2017, ore 13
Tra Higuain e De Laurentiis
l'arbitro è Massimo Farina
  Il 10 maggio il presidente del tribunale di Napoli Ettore Ferrara ha nominato il presidente del collegio arbitrale che dovrà dirimere la controversia tra il calciatore della Juventus Gonzalo Gerardo Higuain e il presidente del Calcio Napoli Aurelio De Laurentiis. Il prescelto è Massimo Farina, napoletano, settanta anni appena  

compiuti, avvocato del lavoro e docente universitario. Con Farina completano il collegio arbitrale gli avvocati Salvatore Civale, indicato da Higuain, e Bruno Piacci, designato dal Calcio Napoli.
Il contenzioso riguarda 680mila euro indebitamente trattenuti, secondo il calciatore, per la ‘tassa di solidarietà’.

 
Massimo Farina  

 
Ultime notizie 28 maggio 2013, ore 11
Ordine, Lucarelli salva
la presidenza per due voti
 

Previsioni rispettate: per il rinnovo dell’Ordine dei giornalisti campani si  annunciavano elezioni calde e calde sono state, con un

 

finale caldissimo punteggiato da un intervento dei carabinieri, da ricorsi annunciati e da una rissa mancata di un ...

Documenti
Il nuovo consiglio
dell'Ordine campano
Gli eletti al
primo turno
Chi ha vinto
i ballottaggi
   

[All'interno]

 

[Documenti]

   

 
 
Ultime notizie 10 dicembre 2012, ore 12,30
Cusenza al Messaggero
e Barbano al Mattino
 

Alessandro Barbano è il nuovo direttore del Mattino e si insedierà il 17 dicembre; prende il posto di Virman Cusenza, che dopo quaranta mesi al vertice di via Chiatamone, è stato nominato direttore

 

mesi è direttore del Mattino; è un’esperienza breve e il passaggio successivo è il ritorno a Lecce come vice direttore del Quotidiano che dal ’97 entra nella galassia editoriale del gruppo di

 
Alessandro Barbano  
   

del Messaggero.
Nato a Lecce il 26 luglio del 1961, professionista dal 26 luglio 1984, laureato in Giurisprudenza, Barbano esordisce da minorenne nel mondo del giornalismo collaborando al Quotidiano di Lecce, per poi passare alla Gazzetta del Mezzogiorno dove rimane fino al 1987 quando si trasferisce a Milano per lavorare alla Gazzetta dello sport; sempre per la Rosea torna verso Sud, alla redazione romana e, negli anni dei due scudetti del Napoli, coordina la pagine della Campania.
A Napoli approda nel dicembre '93, chiamato da Sergio Zavoli che da quattro

 

Francesco Gaetano Caltagirone.
Tempo due anni e va al Messaggero, assunto dal direttore Paolo Graldi (vice di Zavoli al Mattino), che gli affida la redazione delle Marche e poi la cronaca di Roma; Paolo Gambescia, successore di Graldi al vertice di via del Tritone, gli dà l’incarico di coordinare i dorsi regionali, ma il salto verso l’alto matura con la direzione di Roberto Napoletano: prima la guida del settore Interni, seguita, nel febbraio del 2008, dalla promozione a vice direttore. Sposato, due figli, Barbano affianca al giornalismo l’insegnamento universitario (tre anni all’ateneo di

 

Campobasso, poi all'università La Sapienza di Roma) e, da quindici anni, la produzione di libri: Professionisti del dubbio (Lupetti, 1997); L'Italia dei giornali fotocopia (Franco Angeli, 2003), Degenerazioni (Rubettino, 2007); Dove andremo a finire (Einaudi, 2010).
L’ultima fatica, in collaborazione con Vincenzo Sassu, è stata Manuale di giornalismo (Laterza, 2012), presentato a marzo nella sede della Fieg da Lucia Annunziata, Giulio Anselmi, Paolo Mieli, Mario Orfeo e Philippe Ridet nel corso di un dibattito coordinato da Riccardo Staglianò.


 
   
  Sergio Carlino, Carlo Ciaccia e Mario De Bellis  
 
Documenti
Tredici deputati
interrogano Monti
L'editore e gli autori
del libro da 'bruciare'
Le azioni giudiziarie
contro "il Casalese"
Agenzie e quotidiani
su richiesta sequestro
Dalla Cento Autori
appello su Facebook
Ultime notizie 30 marzo 2012, ore 18
Alla Fnsi si presentano
gli avvocati di Cosentino
Alla conferenza stampa organizzata il 29 marzo nella sede della Fnsi per denunciare l’attacco giudiziario (e non solo), scatenato dai fratelli Cosentino contro l’editore e gli autori del libro ‘il Casalese’ ci sono state tre presenze a sorpresa: Sergio Carlino, Mario De Bellis e Carlo Ciaccia, legali di Giovanni Cosentino, fratello di Nicola Cosentino, ex coordinatore e ancora oggi uomo forte del Pdl campano, che (con una citazione di trenta pagine firmata Cosentino Giovanni) ha chiesto un risarcimento di un milione e duecentomila euro e il sequestro e la distruzione del libro.
Due giorni prima l’avvocato Carlino si era presentato anche all’iniziativa promossa a Napoli dall’Ordine dei giornalisti della Campania nella sede di via Cappella vecchia. E lettere di ‘diffida’ sono state inviate nelle ultime settimane dai tre legali anche a chi ha partecipato o promosso le presentazioni che dall’uscita del libro il 25 novembre scorso sono state organizzate in Campania e a Roma (il 10 gennaio a palazzo San Macuto con i deputati Italo Bocchino (Fli), Luisa Bossa (Pd) e Maurizio Paniz del Pdl).
Il pressing degli avvocati non sta però fermando gli autori del libro e l’editore
 

Pietro Valente, che sul profilo Facebook della casa editrice ha lanciato un appello per raccogliere firme contro "il bavaglio".
Intanto della citazione ultramilionaria si stanno occupando i quotidiani,
i siti e i tg nazionali e i giornali stranieri mentre un documento di solidarietà è stato approvato all’unanimità dal consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti riunitosi il 29 e 30 marzo a Positano (“la richiesta di sequestro e distruzione del libro evoca fantasmi totalitari”).
Sulle iniziative giudiziarie del fratelli Cosentino il 29 marzo tredici parlamentari (con Francesco Barbato primo firmatario, Giuseppe Giulietti, Fabio Granata, Pina Picierno, Ignazio Messina, Laura
Garavini
, Angela Napoli, Stefano
Graziano
, Aldo Di Biagio, Pierfelice Zazzera, Augusto Di Stanislao, Antonio Palagiano e Andrea Sarubbi) di quattro gruppi diversi (Idv, Fli, Pd e Gruppo Misto) hanno indirizzato al presidente del consiglio Mario Monti un’interrogazione a risposta scritta.
Prima di Monti, sulle richieste presentate con rito d’urgenza dai legali di Giovanni Cosentino si pronuncerà il 5 aprile il giudice del tribunale civile di Napoli Anna Giorgia Carbone.


 
Ultime notizie 27 marzo 2012, ore 15
Per "il Casalese" chiesti
sequestro e distruzione
 

Il 5 aprile il giudice del tribunale civile di Napoli Anna Giorgia Carbone si pronuncerà sul ricorso d’urgenza (ex articolo 700) presentato da Giovanni Cosentino, amministratore della

 

procura della Repubblica di Napoli una denuncia contro l’editore e uno dei giornalisti che firmano "il Casalese", Massimiliano Amato, chiedendo anche il sequestro del libro.

 

La copertina della seconda edizione
del libro
su Nicola Cosentino

   

"Aversana Petroli" e della "IP Service", contro l’editore Pietro Valente e lo stampatore de “il Casalese”, uscito in libreria il 25 novembre scorso. 
Assistito da un team di avvocati (Sergio Carlino, Mario De Bellis, Carlo Ciaccia), Giovanni Cosentino, fratello di Nicola, ex sottosegretario all’Economia ed ex coordinatore del Pdl campano, chiede "il ritiro dal commercio e la distruzione delle copie del libro”, nonché un risarcimento di un milione di euro per danni morali, materiali e patrimoniali, e altri 200mila euro per riparazione pecuniaria.
Si è mosso Giovanni Cosentino, ma prima ancora si era mosso un altro fratello di Nicola, Palmiro Cosentino, che il 23 dicembre scorso ha depositato alla

 

In difesa dell'editore, dello stampatore e dei nove giornalisti si è subito schierato il deputato dell'Italia dei Valori Francesco Barbato. "Il 27 marzo ho depositato alla Camera - ha dichiarato Barbato - un'interrogazione indirizzata al presidente del consiglio Mario Monti e al ministro delle Attività e beni culturali Lorenzo Ornaghi per chiedere quali iniziative intendano assumere a tutela del diritto di cronaca e del libero confronto delle idee in Campania".
In attesa che Monti e Ornaghi rispondano alla interrogazione, si stanno accendendo sulla richiesta di sequestro e distruzione del libro i riflettori della stampa nazionale e internazionale (vedi l’articolo del giornale spagnolo El Mundo).

 
 
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L'editore e gli autori
del libro da 'bruciare'
Le azioni giudiziarie
contro "il Casalese"
 

 


 
Ultime notizie 12 novembre 2011, ore 12
Al Mattino eletto il nuovo cdr:
La Penna, Marassi, Pappalardo
  Subito dopo la chiusura delle urne, alle 21 dell’undici novembre, il presidente della commissione elettorale Salvo Sapio ha comunicato i componenti del nuovo comitato di redazione del Mattino: alla  

alla singolare partecipazione di chi è in aspettativa o in distacco: la senatrice Teresa Armato; Marco Esposito, assessore della giunta De Magistris; Giusy Franzese, distaccata al

 
La Penna, Marassi e Pappalardo  
   

sede centrale, con 67 aventi diritto, hanno votato in 64 con una scheda bianca e una nulla (invece di due un redattore ha scritto tre nomi). Sono stati eletti Marisa La Penna (32 preferenze, il 50 per cento dei votanti), unica conferma del cdr uscente, Riccardo Marassi (23 voti), Adolfo Pappalardo (22 voti); con 21 preferenze non ce l'ha fatta Giuseppe Crimaldi.
Da segnalare l’altissima percentuale di votanti, oltre il 95 per cento, grazie anche

 

Messaggero; Antonio Troise da settembre all’agenzia Invitalia.
Completano la rappresentanza sindacale il fiduciario delle sedi provinciali e il delegato dei collaboratori. Con un organico ridotto a nove unità la redazione di Salerno, a norma di contratto, non ha più un proprio fiduciario, ma elegge, insieme alle sedi di Avellino, Benevento e Caserta, un unico rappresentante. Nell’urna il candidato di Salerno, Fulvio

 

Scarlata, è uscito sconfitto. Con 25 aventi diritto e 25 votanti, Claudio Coluzzi della sede di Caserta ha raccolto 15 preferenze, mentre Scarlata si è fermato a dieci.
Per i collaboratori contrattualizzati con articoli 2, 12 e 36, su 22 aventi diritto hanno votato soltanto in undici. Vittoria senza avversari per il corrispondente da Sorrento Antonino Siniscalchi che ha raccolto dieci preferenze, mentre un collaboratore ha votato scheda bianca.


 
Valter Lavitola e Massimo Calenda al Gambrinus  
Massimo Calenda, napoletano, quarantotto anni, da diciannove professionista. Lavitola è di tre anni più giovane; secondo il senatore Sergio De Gregorio la sua data di nascita, 6 / 6 / 66, è "inquietante": 666 è infatti, secondo l’Apocalisse di Giovanni, il numero della bestia o, per altri, il simbolo del diavolo.
Interpellato sulle intercettazioni da Iustitia Calenda si limita a dichiarare: “Conosco da venticinque anni Lavitola, ma non abbiamo studiato nella stessa scuola; io ho frequentato a Salerno il liceo classico Torquato Tasso e la facoltà di Giurisprudenza”.  
Ultime notizie 25 ottobre 2011, ore 19,30 
Lavitola voleva Calenda
alla guida del tg campano
Il 23 ottobre Repubblica mette in pagina una nuova ondata di intercettazioni dell’iperattivo Valter Lavitola. In questo caso l’interlocutore è Mauro Masi; siamo nel novembre del 2009 e Masi è direttore generale Rai.
In una delle telefonate l’ex direttore dell’Avanti! si occupa della redazione napoletana della Rai e fa presente a Masi che la Campania è alla vigilia della campagna elettorale per la Regione. Gli dice che c’è un candidato per la guida della redazione che ha il sostegno di tutti i dirigenti regionali del centro destra (“da  Bocchino a me a Forza Italia”) ed è “uno che sta lì da una vita (non è vero, l’assunzione con contratto a tempo indeterminato è del luglio 2005, ndr), fai conto che è un mio compagno di scuola (anche questa notizia non è vera, ndr)”. Masi cerca il calcio d’angolo (“non ho
 

proprio la più pallida idea di chi sia”), ma alle insistenze dell’interlocutore risponde: “vediamo quello che si può fare”. Lavitola non molla la presa: “ti mando il curriculum? Cosa faccio, te lo mando o te lo porto il curriculum? Te lo posso porta’ lui?” E Masi rassegnato: “mo’ vediamo, un giorno in cui è possibile”.
Nel testo pubblicato da Repubblica sono stati cancellati i nomi: non c’è il responsabile della Tgr, la testata giornalistica regionale, (“che mi dicono ti risponda militarmente”), né il redattore di Rai Napoli che “tutti” gli esponenti del centro destra vorrebbero al posto di Massimo Milone. Ma il nome del giornalista che, con un quintuplo salto mortale, da redattore ordinario dovrebbe diventare capo redattore responsabile dei servizi giornalistici partenopei lo fa Francesco Merlo sul suo blog; è


 
Ultime notizie 29 settembre 2011, ore 20
Mattino: Laudisi numero due
in cronaca, Balestra a Caserta
  Ha impiegato due settimane il direttore
del Mattino Virman Cusenza per chiudere il tandem di vertice della cronaca di Napoli: il 14 settembre ha ufficializzato la nomina di Paolo Russo al posto di
 

di lavoro sarà Aldo Balestra, avellinese, quarantotto anni appena compiuti, dal ’95 professionista, laurea in Giurisprudenza all’università di Salerno con una tesi in Diritto penale sulla diffamazione a mezzo

 
Laudisi(*), Balestra e Ausiello  
   

Vittorio Del Tufo, destinato all’ufficio dei redattori capo; il 28 settembre ha comunicato il nome del numero due della cronaca: è Antonella Laudisi, napoletana, quarantasei anni, professionista da quindici, attualmente alla guida della redazione di Caserta.
Il nuovo responsabile del Mattino in Terra

 

stampa, al Mattino con articolo 1 dal ’98, dopo dodici anni da collaboratore.  
A riempire la casella liberata da Balestra alla redazione irpina andrà Maria Pirro, napoletana, trenta anni, pubblicista da dieci, che ha ottenuto un contratto a termine di quattro mesi.
Dopo un mese di stand by, a ottobre

 

riprende servizio in cronaca, con un contratto annuale, Gerardo Ausiello.
I nuovi incarichi, sulla carta operativi dal primo del prossimo mese, per ferie da consumare scatteranno dal dieci ottobre.

(*)  www.tribunagiudiziaria.
ilcannocchiale.it


 
Ultime notizie 14 settembre 2011, ore 20,00
Mattino: è Paolo Russo
il nuovo capo cronista
  Nel giorno di San Gennaro si insedierà alla guida della cronaca del Mattino Paolo Russo, fino ad oggi vicario di Vittorio Del Tufo che ha retto l’incarico per tre anni.
Il cambiamento è stato comunicato nel pomeriggio del 14 settembre dal direttore Virman Cusenza al comitato di redazione (Marisa La Penna, Daniela Limoncelli,
 

Salvo Sapio). Cusenza ha anche detto al cdr che nei prossimi giorni comunicherà il nome dei due vice capo cronisti. Salernitano di Cava dei Tirenni, 48 anni a ottobre, professionista da diciannove, Paolo Russo è approdato al Mattino nell’autunno del 2004 lasciando la redazione partenopea di Repubblica.

 
Vittorio Del Tufo e Paolo Russo  

 
Ultime notizie 31 luglio 2011, ore 20,30
In campagna da Calise
il pranzo con Lepore e Papa
 

È stato Giuseppe Calise, giornalista del Mattino in pensione, a invitare a pranzo  nella sua casa nella zona di Vairano il procuratore della Repubblica di Napoli Giovandomenico Lepore e il deputato pdl

 

poi il braccio destro.
Capo della giudiziaria e poi capo anche della cronaca, è sempre stato il regista dei rapporti del giornale con i magistrati. Citiamo soltanto alcuni episodi. Dopo

 
Giuseppe Calise e Alfonso Papa  
   

Alfonso Papa, coinvolto nelle indagini sulla P4 condotte dai pm napoletani Francesco Curcio e John Henry Woodcock. Napoletano, sessantanove anni da compiere il primo settembre, da quarantadue giornalista professionista, Calise, che ha lasciato via Chiatamone nel 2001, è stato per un quarto di secolo uno dei protagonisti della vita del giornale. In anni remoti esponente sindacale e attivista politico (era socialista craxiano), dirigente in Campania del sindacato e dell’Ordine, nel febbraio 1985, quando Pasquale Nonno fu indicato da De Mita come direttore del Mattino, Calise gli votò contro, salvo diventarne nel giro di pochi mesi prima uno degli uomini di fiducia e

 

l’omicidio di Giancarlo Siani seguì per anni le indagini, ma si può dire oggi, dopo le sentenze della Cassazione, che insieme agli inquirenti andò fuori pista. Con un colpo clamoroso e discusso pubblicò in esclusiva le foto scattate nel 1986 di Diego Armando Maradona a Forcella nella casa dei Giuliano. Nel ’90 fu protagonista della vicenda dei ‘fidi facili’, affidamenti di valuta estera ottenuti dal Banco di Napoli, insieme ai magistrati Luigi Frunzio, Vincenzo Russo e Armando Cono Lancuba, poi scomparso.
Nel ’92 viene intercettato e la sua telefonata con il questore Vito Mattera viene distribuita alla stampa nazionale dall’esponente di Alleanza nazionale

 

Amedeo Laboccetta.
Nel marzo ’94 viene coinvolto nelle indagini che portano all'arresto di magistrati e avvocati per associazione camorristica, ma Calise nel giro di pochi mesi verrà completamente scagionato da ogni accusa.
Ma torniamo al pranzo in campagna. Resta da capire, scriveva Iustitia qualche giorno fa,  perché un giornalista del Mattino, in pensione, fa sedere intorno allo stesso tavolo chi sta indagando e chi è indagato. E si può aggiungere un’altra domanda: perché il procuratore, con i tanti impegni che ha, ritiene opportuno partecipare a una colazione sull’erba nel Casertano.


 
Ultime notizie 29 luglio 2011, ore 13,30
Lepore e Papa a pranzo
da un giornalista del Mattino
  Tra i protagonisti marginali delle indagini sulla P4 c’è anche un giornalista del Mattino. Il parlamentare pdl Alfonso Papa, ora detenuto nel carcere di Poggioreale, racconta ai magistrati che conducono  

confermata da Lepore che precisa di avere discusso con i magistrati che si occupano delle indagini l’opportunità di accettare l’invito e di avere poi deciso di andare a casa del giornalista per non

 
Giovandomenico Lepore e Alfonso Papa  
   

l’inchiesta di avere incontrato il procuratore della Repubblica di Napoli Giovandomenico Lepore a pranzo a casa di un giornalista del Mattino.
La circostanza, secondo le notizie pubblicate dal Fatto Quotidiano, viene

 

insospettire l’indagato.
In quell’occasione Papa l’aveva avvicinato senza chiedere però notizie sull’inchiesta che lo riguardava, ma limitandosi a suggerirgli di fare attenzione alle “cattive notizie” su di lui che arrivavano alla

 

procura di Napoli.
Resta soltanto da capire perché un giornalista del Mattino fa sedere intorno allo stesso tavolo il capo della procura che sta indagando sul parlamentare pdl e l’indagato Papa. 


 
Ultime notizie 25 ottobre 2010, ore 13,30
Corte conti: condannato
Trevisan e assolto Corsi
  Nel pomeriggio di venerdì 22 ottobre la sezione giurisdizionale per la Campania della Corte dei conti ha depositato la sentenza sui danni causati all’Ordine regionale dei giornalisti dal mancato o  

rappresentata in udienza dal magistrato Patrizia Coppola Bottazzi, che ha anche redatto l’atto di citazione, aveva chiesto di condannare l’ex presidente dell’Ordine Ermanno Corsi e Trevisan al risarcimento

 
Ermanno Corsi e Costantino Trevisan  
   

ritardato pagamento dei contributi Inps dell’impiegato Costantino Trevisan, che pure risultavano versati nei bilanci votati e approvati ogni anno dalle assemblee dei giornalisti campani.
La procura regionale della Corte,

 

di 37mila euro all’Ordine dei giornalisti.
Il collegio della Corte dei conti (presidente Fiorenzo Santoro, consiglieri Federico Lupone e la relatrice Marta Tonolo) ha assolto Ermanno Corsi, riconoscendogli anche 500 euro di spese di lite che dovrà

 

versare l’Ordine regionale, e ha condannato Costantino Trevisan al pagamento di 10mila euro in favore dell’Ordine dei giornalisti della Campania, cui vanno aggiunti 344 euro da versare all’erario “per spese di giustizia”.


 
Ultime notizie 9 luglio 2010, ore 20
Arrestato Gianluigi Guarino,
ex direttore Corriere di Caserta
  Alle otto di stamattina i carabinieri di Benevento sono andati a San Lorenzello, hanno bussato a casa di Gianluigi Guarino, sannita, quarantacinque anni, dal gennaio 2002 al marzo 2007 direttore del  

edito “di fatto” da Maurizio Clemente, ha omesso il controllo sulle notizie messe in pagina.
“Gli articoli – dichiara l’avvocato casertano Raffaele Gaetano Crisileo, che ha ora

 
Gianluigi Guarino e Raffaele Gaetano Crisileo  
   

Corriere di Caserta, e lo hanno arrestato, eseguendo un provvedimento firmato dal sostituto Vincenzo Montemurro della Procura di Salerno.
Guarino, ora detenuto nel carcere di Benevento, è in galera per cinque condanne per diffamazione in quanto, da direttore responsabile del quotidiano

 

assunto la difesa di Guarino – sono stati pubblicati tra l’ottobre 2002 e il settembre 2005. Si è arrivati alle sentenze di primo grado tra l’ottobre 2009 e il maggio 2010; purtroppo non sono state impugnate e sono diventate definitive, con una condanna che complessivamente ammonta a tre anni e un mese di

 

reclusione. Il carcere è un inferno nel quale è facile entrare, ma è molto complicato uscire. Ora Guarino dovrà fare un ‘periodo di osservazione carcerario’, che dura almeno tre mesi; soltanto dopo sarà possibile avanzare richiesta di misure alternative”.


 
Ultime notizie 4 agosto 2009, ore 15
Mattino, alla direzione
il palermitano Cusenza
  Trent’anni dopo Roberto Ciuni un altro palermitano approda alla direzione del Mattino: è Vito Germano Virman Cusenza, che il 16 agosto festeggerà i 45 anni a via Chiatamone. E, per il neo direttore, Ciuni è un precedente benaugurante perché ha firmato dal 1978 al 1982 il miglior Mattino del dopoguerra.  

ormai ex redattori per un saluto alla sala del giornale dedicata a Giancarlo Siani.
Professionista dal 1989, esordi al periodico I Siciliani e al Giornale di Sicilia, nel 1987 Cusenza viene assunto come praticante a Milano al Giornale di Silvio Berlusconi, allora diretto da Indro Montanelli; nel 1998 passa al

  stesso percorso di Roberto Napoletano al Messaggero: diciotto mesi di ambientamento come numero
Virman Cusenza
   

L’incarico di Cusenza sarà operativo dal 5 agosto, in coincidenza con l’insediamento alla direzione del Tg2 di Mario Orfeo, che ha convocato alle 17 del 4 agosto i suoi

 

Messaggero e arriva a Napoli nel gennaio del 2008 come vice direttore del Mattino. Per Cusenza l’editore Francesco Gaetano Caltagirone ha disegnato lo

 

due, prima di ottenere il timone della barca, nel caso del Mattino molto ammaccata e in via di veloce ridimensionamento.


 
Ultime notizie 25 febbraio 2009, ore 14
Longo ci ripensa: lascia
il Mattino e sceglie la Rai
  Il rifiuto di concedere altri sei mesi di aspettativa a Giampaolo Longo, l’ex capo cronista del Mattino che l’estate scorsa ha lasciato via Chiatamone per accettare una consulenza Rai, sembrava una scelta   riscalare le gerarchie del giornale, poi, alla vigilia dei quarantacinque anni, ha tagliato il nodo. “Non ho aspettato – spiega  - che mi proponessero nuovi incarichi. Al Mattino non ho più stimoli: mi preoccupa   scelta di grande coraggio, ai limiti della temerarietà e
Michele Guardì
   

miope e un po’ ritorsiva. Invece, questa volta, il tandem Garzilli-Del Noce, che pilota il Mattino, ha azzeccato la mossa: l’azienda perde una risorsa cresciuta nel giornale, ma taglia una retribuzione da vice redattore capo e risparmia oltre 70mila € l’anno. Costretto a decidere, Longo ha prima puntato alla certezza dello stipendio, pur condizionata dal dover

 

l’idea di trascorrere i prossimi venti anni a passare pezzi e fare titoli. Oggi posso cercare nuove esperienze; tra qualche anno tutto sarebbe stato più difficile”.
Il 24 febbraio è andato in redazione: prima di pranzo ha incontrato il direttore Orfeo, dopo pranzo il capo del personale Del Noce. “Sono stati incontri cordiali: - dice - il direttore ha giudicato la mia decisione una

 

dell’incoscienza; Del Noce mi ha chiesto di restare e comunque di riflettere bene”.
Nei giorni precedenti Longo ha parlato con Michele Guardì, in Rai dal '77, regista e autore di programmi, responsabile della trasmissione ‘Insieme sul Due’, alla quale l’ex capo cronista continuerà a lavorare per altri tre mesi. “E Guardì mi ha rassicurato, confermando fiducia e stima”.


    Una brutta notizia 13 dicembre 2007, ore 19 
   

Una brutta notizia per i lettori e per il direttore di questo giornale: da oggi Iustitia non si occuperà più di Repubblica Napoli.
Nel numero 40 del 12 novembre sono state pubblicate due lettere che il responsabile della redazione partenopea di Repubblica, Giustino Fabrizio, non ha gradito.
Nella prima un lettore segnala e documenta tre errori nei titoli del quotidiano romano attraverso l’ironico e paradossale accostamento tra i Beatles,
i mitici Fab four di Liverpool, e i quattro giornalisti del desk di Repubblica.

  Nella seconda un altro lettore evidenzia il sostanziale silenzio scelto dal Mattino e da Repubblica Napoli sul singolare accordo relativo all’abbattimento dell’ecomostro di Alimuri. In particolare il lettore è sorpreso per la linea politico-editoriale di Repubblica Napoli, “dissonante da quella dell’edizione nazionale”, e si chiede: “Ezio Mauro avrebbe operato la stessa scelta?”.
Fabrizio non ha gradito e ha concentrato la sua disapprovazione su Patrizia Capua, redattrice di Repubblica Napoli e lettrice saltuaria e disattenta di questo giornale, che ha la sola colpa di essere la
 
compagna del direttore di Iustitia.
Il dissenso, la disapprovazione, l’indignazione per uno scritto si possono esprimere in quattro modi: con una telefonata, con una mail o una lettera di rettifica, con una richiesta di risarcimento danni in sede civile, con una querela.
In base alla strada scelta dall’‘offeso’, l’autore dello scritto e il direttore del giornale possono replicare e difendersi.
Di fronte a iniziative ingiuste indirizzate contro la propria compagna si è invece inermi.
Nello Cozzolino    


 
  7 dicembre 2007, ore 21,30
Dal Messaggero in arrivo al Mattino
Virman Cusenza: sarà vice direttore
  Caltagirone è stufo di come va il Mattino: l’emorragia delle copie non accenna a fermarsi; la pubblicità è in flessione; in tribunale sta incassando sconfitte brucianti sul versante sindacale, che   alla redazione romana; nel ’98 passa al Messaggero come vice capo servizio al politico, di cui diventa responsabile nel dicembre 2003.
Nel ’98 ha realizzato per Rai Uno il
  può incidere soprattutto sul futuro del direttore. Rientrato a
Virman Cusenza (*)
   

apriranno il fronte, non si sa quanto vasto, per nuove vertenze. Da qui la necessità di una scossa e la prima scossa si chiama Virman Cusenza.
Palermitano, quarantatre anni compiuti il 16 agosto, una laurea in Lettere moderne e una figlia Cristina di tredici anni, Virman (all’anagrafe Vito Germano Virman) Cusenza comincia a scrivere nel 1984 per il Giornale di Sicilia e collabora con ‘I Siciliani’, il periodico fondato da Giuseppe Fava; nell’87 va a Milano, assunto al Giornale, allora diretto da Indro Montanelli, e lavora all’economia e agli interni fino al ’92, quando si trasferisce

 

programma di inchieste ‘Uno di notte’, in tandem con Andrea Purgatori.
A Napoli il vice direttore prenderà servizio subito dopo l'Epifania.
Che impatto avrà sulla redazione del Mattino l’arrivo di Cusenza? Sicuramente non è una buona notizia per Antonello Velardi, da cinque anni redattore capo centrale, che si vede retrocesso da numero due a numero tre; molto duro il colpo per Claudio Scamardella, il responsabile del dorso cronaca, che coltiva ambizioni da vice direttore, passaggio necessario per puntare a raccogliere l’eredità di Orfeo. Ma la novità

 

Napoli nel luglio 2002 per insediarsi al Mattino come enfant prodige del giornalismo italiano (a trentasei anni direttore di uno dei principali quotidiani regionali), Mario Orfeo è da tempo alla ricerca di nuove sfide, senza però trovare collocazioni allettanti.
Resta ora da capire quali sono le intenzioni dell’editore: vuole solo rafforzare il vertice del giornale o intende ripetere con Cusenza l’operazione portata a segno con Roberto Napoletano, assunto come vice direttore al Messaggero nel settembre 2004 e diventato direttore all’inizio del 2006?


 
  29 ottobre 2007, ore 20
Congresso Fnsi, 6 delegati
su 9 a Lucarelli-Colimoro
   
Francesco Marolda, Pier Paolo Petino e Laura Viggiano
   

Al XXV congresso della Federazione nazionale della stampa italiana che si svolgerà dal 26 al 30 novembre a Castellaneta Marina, in provincia di Taranto, la lista guidata da Lucarelli e Colimoro si presenterà con sei dei nove delegati professionisti della Campania. La lista vincente ha ottenuto 267 voti su 409, con 15 nulle e una bianca. Gli eletti sono: Ottavio Lucarelli (217 preferenze), Carlo Verna (171), Enzo Colimoro (158), Pier Paolo Petino (150), Luigi Roano (135), Laura Viggiano (100). Sono rimasti fuori, ma eventuali rinunce li rimetterebbero in

 

gioco, Gianni Russo (99 voti), Enzo Esposito (68), Antonio Vastarelli (68).
Tre gli eletti della lista Corsi-Zaccaria: Francesco Marolda (87 preferenze), Maurizio Cerino (80), Renato Rocco (79). Gli esclusi sono Salvo Sapio (74 voti), Massimo Calenda (71), Raffaele La
Pietra
(51), Roberto Aiello (33), Nicola Nigro (11), Carlo Pascarella (11).
Contestazioni al voto per i pubblicisti che ha visto prevalere per otto delegati a tre la corrente di Castellano-Falco sulla lista sostenuta da Corsi-Zaccaria. Nel team
dei vincitori, che hanno raccolto 218 voti

 

su 311 votanti, sono stati eletti Domenico Castellano, Domenico Falco, Vera De Luca, Elia Fiorillo, Annamaria Riccio, Mauro Fellico, Pio Cuomo e Salvatore Cuozzo; il primo dei non eletti è Riccardo Musto. Per la minoranza, che ha ottenuto 81 voti, i delegati sono Carmine Alboretti, Antonio D ’Errico e Maria Tangredi.
Al termine dello spoglio Falco ha presentato ricorso al presidente della commissione elettorale Mario Caruso, chiedendo un nuovo conteggio delle schede che dovrebbe assegnare alla sua lista il nono delegato.


 
  17 ottobre 2007, ore 11,30 
Caltagirone condannato
per attività antisindacale
“Il giudice respinge il ricorso presentato dal Mattino spa e condanna la società ricorrente al pagamento delle spese che liquida in euro 2200”. Questo il dispositivo depositato il 17 ottobre dal giudice del lavoro del tribunale di Napoli Linda D’Ancona. La sentenza conferma la decisione del giudice Fabrizio Amendola che si è pronunciato con decreto il 6 febbraio sul ricorso presentato contro il Mattino dalla Associazione napoletana della stampa.   Il provvedimento del giudice D’Ancona rappresenta una sconfitta grave per l’editore Francesco Gaetano Caltagirone e per il Mattino, la spa presieduta da Albino Majore, e un successo netto per l’Assostampa e
per il comitato di redazione del Mattino, formato da Gianni Ambrosino, Enzo Ciaccio e Francesco Romanetti. Per valutare meglio l’intera questione è ora necessario attendere che nei prossimi giorni il giudice depositi le motivazioni.
Albino Majore e Francesco Gaetano Caltagirone 
Gianni Ambrosino, Enzo Ciaccio, Francesco Romanetti 

 
  21 giugno 2007, ore 17
Garzilli rinviato a giudizio
per concorso in bancarotta
   
Garzilli, Krogh, Moscariello e Savona
   

L’otto novembre dovranno comparire davanti ai giudici della sesta sezione penale (collegio b) del tribunale di Napoli il direttore generale del Mattino spa Massimo Garzilli e altri nove imputati; l’accusa è concorso in bancarotta preferenziale.
Lo ha deciso all’udienza preliminare del 21 giugno il giudice Rosa Anna Saraceno, che ha respinto tutte le richieste degli avvocati, comprese quelle di patteggiamento. La vicenda riguarda il fallimento della snc Diffusione napoletana, società fino agli inizi del

 

2000 leader nel Napoletano nella distribuzione di quotidiani, periodici e prodotti destinati alle edicole, e i titolari della srl Intramedia, la cui attività viene considerata dai magistrati sostanziale prosecuzione di Diffusione napoletana.
Nel processo la parte lesa sarà rappresentata dal curatore del fallimento Giuseppe Savona, mentre con Garzilli gli imputati sono Bruno, Francesco, Pasquale De Gregorio e Pasqualina Widler, titolari e amministratori di Diffusione napoletana, e i titolari di Intramedia Giuseppe De Gregorio, figlio

  di Pasquale, e Giuseppe De Gregorio, figlio di Francesco, difesi dagli avvocati Eugenio Baffi e Sebastiano Fusco; gli imprenditori Cristiano, Umberto e Vincenzo Ingegno, che hanno preso dai De Gregorio ottocentocinquanta assegni incassati dagli edicolanti, per un importo di seicento milioni di lire, e sono assistiti dall’avvocato Marco Moscariello. Invece Garzilli, difeso da Marinella De Nigris e Massimo Krogh, va a giudizio per avere intascato da Intramedia oltre un miliardo di lire che erano dovuti al Mattino da Diffusione napoletana.

 
Ottavio Lucarelli, Ermanno Corsi e Massimiliano Cuozzo
  30 maggio 2007, ore 14
Ordine: Lucarelli presidente,
ma Corsi è ancora consigliere
[All'interno] [Documenti]

 
  22 maggio 2007, ore 19,30
All'Assostampa 5 a 5,
decide il ballottaggio
[All'interno] [Documenti]
Carmen Fimiani, Cristiano Tarsia, Petronio Petrone e Nora Puntillo

 
Ottavio Lucarelli, Maria Chiara Aulisio e Ermanno Corsi
  21 maggio 2007, ore 20,30
Waterloo per Corsi,
trionfo per Lucarelli
  [All'interno]

 
  23 novembre 2006, ore 17
Caltagirone nega i permessi
sindacali: Mattino in sciopero
[All'interno] [Documenti]
Francesco Caltagirone, Massimo Garzilli, Mario Orfeo

 

Boris Biancheri, Giampaolo Pansa e Mario Rosso

  9 novembre 2006, ore 17
Il giudice Marchese annulla
il licenziamento di Dente
  [All'interno]

 
  9 novembre 2006, ore 10,30
Orfeo presenta l'organigramma:
due assunzioni e sei promozioni
[All'interno] [Documenti]

Laudisi, Longo e Sacco



NOTIZIE NON IN RETE

 
Giuseppina Paterniti e Carlo Verna
  18 ottobre, ore 20,30
Al congresso dell'Usigrai
un vincitore e due sconfitti
[All'interno] [Documenti]

 
  12 ottobre, ore 17
Agcom riapre i termini
del bando di ferragosto
[All'interno] [Documenti]
L'avviso pubblicato da Repubblica l'undici ottobre

 
Antonello Velardi, Gianni Molinari e Claudio Scamardella
  6 ottobre, ore 21
Mattino, voto compresso
e nuova sfiducia a Orfeo
[All'interno] [Documenti]

 
  26 settembre, ore 10,30
Agcom, bloccata per ora
la selezione di ferragosto
[All'interno] [Documenti]
Fausto Bertinotti, Franco Marini e Angela Mazzocchi

 
Paolo Gentiloni e Raffaele Tecce
  20 settembre, ore 13,30
Tecce: "Vanno riaperti i termini
del bando di ferragosto Agcom"
[All'interno] [Documenti]

 
  25 luglio, ore 12
Al Mattino "il clima è pessimo",
scatta il primo giorno di sciopero
[All'interno] [Documenti]
Del Noce, Majore e Orfeo

 
Maurizio Dente, Carlo Gambalonga e Maria Carmela Spadaro
  19 giugno, ore 13,30
Mobbing, Dente chiede
200mila euro all'Ansa
[All'interno] [Documenti]

 
  3 maggio, ore 18
Strage a Ischia: la Rai ha la cartina,
Sky e Tg5 le immagini e le interviste
[All'interno] [Documenti]

 
Guido Besana, Gabriele Cescutti e Giuseppe Giordano
  17 gennaio 2006, ore 19,30
Teleregione, al lavoro
gli ispettori dell'Inpgi
[All'interno] [Documenti]

2005

   
Aggiornamento 15 novembre, ore 21
Dopo 9 anni sciopero
aziendale al Mattino
[All'interno] [Documenti]
Billitteri, Ciaccio, Garzilli, Mariella Pagliara e Romanetti 
   
Billitteri, Ciaccio, Garzilli, Mariella Pagliara e Romanetti 
  11 novembre, ore 21
Dopo 9 anni sciopero
aziendale al Mattino
[All'interno] [Documenti]

2004

 
  30 luglio, ore 19,30
Il tribunale boccia il reclamo
Ermanno Corsi va in pensione
[All'interno] [Documenti]
Mario Colantonio e Ermanno Corsi

 
Paolo Barbuto, Bruno Buonanno, Elio Scribani e Cristiano Tarsia
  28 maggio, ore 17,30
Mattino, eletto il nuovo
comitato di redazione
  [All'interno]

 
  22 giugno, ore 21
A Genova il caso 'condanne'
Solidarietà a Capua e Verna
[All'interno] [Documenti]
Sergio Borsi, Patrizia Capua e Maria Grazia Molinari

 
Gianni Ambrosino, Lorenzo Del Boca
  16 giugno, ore 17,30
Rieletto il tandem Corsi-Castellano
Condanne penali: 'Rigore per tutti'
[All'interno] [Documenti]

 
  1 giugno, ore 13,30
Ballottaggi, cinque a uno
per Ambrosino e Corsi
[All'interno] [Documenti]
Bufi, Landolfo, Nardacchione e Sasso

 
Vittorio Dell'Uva, Antonio Fiore, Franco Maresca e Francesco Romanetti
  26 maggio, ore 20,30
Elezioni Assostampa,
confermati gli uscenti
  [All'interno]

 
  24 maggio, ore 17,30
Ordine: avanza 'Cambiamo',
in forte calo Ambrosino-Corsi
[All'interno] [Documenti]
Domenico Castellano, Antonino Pane e Lino Zaccaria

2003

 
Giuseppe Blasi e Massimo Milone
  4 luglio, ore 19,15
Massimo Milone nuovo responsabile
della redazione napoletana della Rai
  [All'interno]