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ARCHIVIO ULTIME NOTIZIE |
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maggio, dopo dieci anni al Mattino Napoletano viene scelto da Caltagirone prima come condirettore (settembre |
assolve “per non aver commesso il fatto”. |
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e va a occupare la poltrona liberata da Massimo Martinelli. La nota diffusa |
pubblicato il 12 marzo “si percepisce che Barbano è oggi un uomo contento”. |
Con il ritorno a via del Tritone siamo sicuri che ora è un uomo contentissimo. |
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Con il provvedimento i magistrati hanno accolto il ricorso presentato da 27 tra professionisti e pubblicisti, assistiti dal sindacato campano giornalisti, a cui era |
elettorale. Tra i firmatari anche gli allora parlamentari Gigi Casciello e Sandro Ruotolo. Il 16 novembre il ricorso è stato presentato all’Ordine nazionale che l’ha |
respinto e poi c'è stato il successivo passaggio vincente alla giustizia ordinaria. |
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numero due del Mattino e sindaco di Marcianise Antonello Velardi. |
Velardi con decorrenza immediata. |
fatti contestati non riguardano questioni organizzative e quindi non sono di sua competenza. Per le 17 il cdr ha convocato un’assemblea di redazione. |
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Baldi una lettera che avvia la procedura di licenziamento. Dopo aver provato a non accettare la consegna ed essersi consultata con il suo legale, la giornalista ha preso la lettera e lasciato la redazione. |
al Mattino, Rosalba Baldi vive da molto tempo una situazione personale problematica che l’ha portata a essere assente per lunghi periodi presentando una serie di certificati medici. Per questo motivo l’azienda ha disposto più volte visite di controllo per verificarne l’abilità al lavoro e la Asl ne ha sempre confermato “l’abilità”. A metà giugno è arrivata dalla Asl una risposta diversa: l’abilità c’è, purché in |
ambiente protetto e senza interazione con i colleghi. Richieste difficili da rispettare per chi svolge un lavoro giornalistico. |
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Gli editori del quotidiano salernitano la Città, Vito Di Canto e Giovanni Lombardi, hanno deciso di scatenare una guerra totale contro i tredici redattori del giornale e nel pomeriggio del 12 febbraio hanno indirizzato a tutti i dipendenti e alle organizzazioni sindacali una lettera per comunicare lo “scioglimento volontario anticipato delle Edizioni Salernitane srl e la contestuale sospensione delle pubblicazioni della testata giornalistica ‘la Città’ con conseguente interruzione di tutti i rapporti di lavoro”. |
L’offensiva finale viene avviata il 2 febbraio con l'annuncio di quattro licenziamenti al quale la redazione replica con cinque giorni di sciopero. Segue il 5 febbraio l’incontro tra le parti nella sede del sindacato dei giornalisti campani; i rappresentanti degli editori propongono contratti di solidarietà al 50 per cento ed è una proposta irricevibile perché significa che la scrittura e la fattura delle venti pagine quotidiane vengono affidate a soli quattro giornalisti. |
quali due componenti del comitato di redazione per il contratto di lavoro non licenziabili.
Partono altri cinque giorni di sciopero.
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il giorno dopo verrà pubblicata una mezza pagina della Gabetti con l’annuncio della vendita del palazzo di via Chiatamone 65 che dal primo maggio del 1962 ospita il giornale. Viene convocata un’assemblea che nel giro di un quarto d’ora, il tempo necessario per collegarsi con le sedi distaccate, decide all’unanimità lo sciopero. |
per l’assemblea dei giornalisti che si sono riuniti nell’ex tipografia ormai vuota. |
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Monga, torinese, quarantasei anni, arrivato dalla Stampa a Napoli per assumere l’otto luglio del 2010 l’incarico di vice direttore. Monga viene dal nord, Barbano ha radici al sud, per la precisione a Lecce dove nasce nel luglio del 1961 e arriva alla direzione del Mattino il 17 dicembre del 2012. |
identità e una qualità riconoscibile a un quotidiano in crisi, con un forte calo di copie, come tutti del resto. L’idea di un giornale di fascia alta con un ruolo nazionale richiedeva investimenti e non tagli; non poteva quindi non entrare in rotta di collisione con il progetto dell’editore di ridimensionare sempre di più il Mattino per farne un giornalino da 25mila copie e 50 redattori. E negli ultimi mesi sono |
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"Aversana Petroli" e della "IP Service", contro l’editore Pietro Valente e lo stampatore de “il Casalese”, uscito in libreria il 25 novembre scorso. |
In difesa dell'editore, dello stampatore e dei nove giornalisti si è subito schierato il deputato dell'Italia dei Valori Francesco Barbato. "Il 27 marzo ho depositato alla Camera - ha dichiarato Barbato - un'interrogazione indirizzata al presidente del consiglio Mario Monti e al ministro delle Attività e beni culturali Lorenzo Ornaghi per chiedere quali iniziative intendano assumere a tutela del diritto di cronaca e del libero confronto delle idee in Campania". |
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sede centrale, con 67 aventi diritto, hanno votato in 64 con una scheda bianca e una nulla (invece di due un redattore ha scritto tre nomi). Sono stati eletti Marisa La Penna (32 preferenze, il 50 per cento dei votanti), unica conferma del cdr uscente, Riccardo Marassi (23 voti), Adolfo Pappalardo (22 voti); con 21 preferenze non ce l'ha fatta Giuseppe Crimaldi. |
Messaggero; Antonio Troise da settembre all’agenzia Invitalia. |
Scarlata, è uscito sconfitto. Con 25 aventi diritto e 25 votanti, Claudio Coluzzi della sede di Caserta ha raccolto 15 preferenze, mentre Scarlata si è fermato a dieci. |
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Vittorio Del Tufo, destinato all’ufficio dei redattori capo; il 28 settembre ha comunicato il nome del numero due della cronaca: è Antonella Laudisi, napoletana, quarantasei anni, professionista da quindici, attualmente alla guida della redazione di Caserta. |
stampa, al Mattino con articolo 1 dal ’98, dopo dodici anni da collaboratore. |
riprende servizio in cronaca, con un contratto annuale, Gerardo Ausiello. |
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Alfonso Papa, coinvolto nelle indagini sulla P4 condotte dai pm napoletani Francesco Curcio e John Henry Woodcock. Napoletano, sessantanove anni da compiere il primo settembre, da quarantadue giornalista professionista, Calise, che ha lasciato via Chiatamone nel 2001, è stato per un quarto di secolo uno dei protagonisti della vita del giornale. In anni remoti esponente sindacale e attivista politico (era socialista craxiano), dirigente in Campania del sindacato e dell’Ordine, nel febbraio 1985, quando Pasquale Nonno fu indicato da De Mita come direttore del Mattino, Calise gli votò contro, salvo diventarne nel giro di pochi mesi prima uno degli uomini di fiducia e |
l’omicidio di Giancarlo Siani seguì per anni le indagini, ma si può dire oggi, dopo le sentenze della Cassazione, che insieme agli inquirenti andò fuori pista. Con un colpo clamoroso e discusso pubblicò in esclusiva le foto scattate nel 1986 di Diego Armando Maradona a Forcella nella casa dei Giuliano. Nel ’90 fu protagonista della vicenda dei ‘fidi facili’, affidamenti di valuta estera ottenuti dal Banco di Napoli, insieme ai magistrati Luigi Frunzio, Vincenzo Russo e Armando Cono Lancuba, poi scomparso. |
Amedeo Laboccetta. |
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l’inchiesta di avere incontrato il procuratore della Repubblica di Napoli Giovandomenico Lepore a pranzo a casa di un giornalista del Mattino. |
insospettire l’indagato. |
procura di Napoli. |
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ritardato pagamento dei contributi Inps dell’impiegato Costantino Trevisan, che pure risultavano versati nei bilanci votati e approvati ogni anno dalle assemblee dei giornalisti campani. |
di 37mila euro all’Ordine dei giornalisti. |
versare l’Ordine regionale, e ha condannato Costantino Trevisan al pagamento di 10mila euro in favore dell’Ordine dei giornalisti della Campania, cui vanno aggiunti 344 euro da versare all’erario “per spese di giustizia”. |
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Corriere di Caserta, e lo hanno arrestato, eseguendo un provvedimento firmato dal sostituto Vincenzo Montemurro della Procura di Salerno. |
assunto la difesa di Guarino – sono stati pubblicati tra l’ottobre 2002 e il settembre 2005. Si è arrivati alle sentenze di primo grado tra l’ottobre 2009 e il maggio 2010; purtroppo non sono state impugnate e sono diventate definitive, con una condanna che complessivamente ammonta a tre anni e un mese di |
reclusione. Il carcere è un inferno nel quale è facile entrare, ma è molto complicato uscire. Ora Guarino dovrà fare un ‘periodo di osservazione carcerario’, che dura almeno tre mesi; soltanto dopo sarà possibile avanzare richiesta di misure alternative”. |
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L’incarico di Cusenza sarà operativo dal 5 agosto, in coincidenza con l’insediamento alla direzione del Tg2 di Mario Orfeo, che ha convocato alle 17 del 4 agosto i suoi |
Messaggero e arriva a Napoli nel gennaio del 2008 come vice direttore del Mattino. Per Cusenza l’editore Francesco Gaetano Caltagirone ha disegnato lo |
due, prima di ottenere il timone della barca, nel caso del Mattino molto ammaccata e in via di veloce ridimensionamento. |
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miope e un po’ ritorsiva. Invece, questa volta, il tandem Garzilli-Del Noce, che pilota il Mattino, ha azzeccato la mossa: l’azienda perde una risorsa cresciuta nel giornale, ma taglia una retribuzione da vice redattore capo e risparmia oltre 70mila € l’anno. Costretto a decidere, Longo ha prima puntato alla certezza dello stipendio, pur condizionata dal dover |
l’idea di trascorrere i prossimi venti anni a passare pezzi e fare titoli. Oggi posso cercare nuove esperienze; tra qualche anno tutto sarebbe stato più difficile”. |
dell’incoscienza; Del Noce mi ha chiesto di restare e comunque di riflettere bene”. |
Una brutta notizia | 13 dicembre 2007, ore 19 |
Una brutta notizia per i lettori e per il direttore di questo giornale: da oggi Iustitia non si occuperà più di Repubblica Napoli. |
Nella seconda un altro lettore evidenzia il sostanziale silenzio scelto dal Mattino e da Repubblica Napoli sul singolare accordo relativo all’abbattimento dell’ecomostro di Alimuri. In particolare il lettore è sorpreso per la linea politico-editoriale di Repubblica Napoli, “dissonante da quella dell’edizione nazionale”, e si chiede: “Ezio Mauro avrebbe operato la stessa scelta?”. Fabrizio non ha gradito e ha concentrato la sua disapprovazione su Patrizia Capua, redattrice di Repubblica Napoli e lettrice saltuaria e disattenta di questo giornale, che ha la sola colpa di essere la |
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apriranno il fronte, non si sa quanto vasto, per nuove vertenze. Da qui la necessità di una scossa e la prima scossa si chiama Virman Cusenza. |
programma di inchieste ‘Uno di notte’, in tandem con Andrea Purgatori. |
Napoli nel luglio 2002 per insediarsi al Mattino come enfant prodige del giornalismo italiano (a trentasei anni direttore di uno dei principali quotidiani regionali), Mario Orfeo è da tempo alla ricerca di nuove sfide, senza però trovare collocazioni allettanti. |
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Al XXV congresso della Federazione nazionale della stampa italiana che si svolgerà dal 26 al 30 novembre a Castellaneta Marina, in provincia di Taranto, la lista guidata da Lucarelli e Colimoro si presenterà con sei dei nove delegati professionisti della Campania. La lista vincente ha ottenuto 267 voti su 409, con 15 nulle e una bianca. Gli eletti sono: Ottavio Lucarelli (217 preferenze), Carlo Verna (171), Enzo Colimoro (158), Pier Paolo Petino (150), Luigi Roano (135), Laura Viggiano (100). Sono rimasti fuori, ma eventuali rinunce li rimetterebbero in |
gioco, Gianni Russo (99 voti), Enzo Esposito (68), Antonio Vastarelli (68). |
su 311 votanti, sono stati eletti Domenico Castellano, Domenico Falco, Vera De Luca, Elia Fiorillo, Annamaria Riccio, Mauro Fellico, Pio Cuomo e Salvatore Cuozzo; il primo dei non eletti è Riccardo Musto. Per la minoranza, che ha ottenuto 81 voti, i delegati sono Carmine Alboretti, Antonio D ’Errico e Maria Tangredi. |
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L’otto novembre dovranno comparire davanti ai giudici della sesta sezione penale (collegio b) del tribunale di Napoli il direttore generale del Mattino spa Massimo Garzilli e altri nove imputati; l’accusa è concorso in bancarotta preferenziale. |
2000 leader nel Napoletano nella distribuzione di quotidiani, periodici e prodotti destinati alle edicole, e i titolari della srl Intramedia, la cui attività viene considerata dai magistrati sostanziale prosecuzione di Diffusione napoletana. |
di Pasquale, e Giuseppe De Gregorio, figlio di Francesco, difesi dagli avvocati Eugenio Baffi e Sebastiano Fusco; gli imprenditori Cristiano, Umberto e Vincenzo Ingegno, che hanno preso dai De Gregorio ottocentocinquanta assegni incassati dagli edicolanti, per un importo di seicento milioni di lire, e sono assistiti dall’avvocato Marco Moscariello. Invece Garzilli, difeso da Marinella De Nigris e Massimo Krogh, va a giudizio per avere intascato da Intramedia oltre un miliardo di lire che erano dovuti al Mattino da Diffusione napoletana. |
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